Elettrolisi percutanea terapeutica – EPTE@

L’elettrolisi percutanea intratessutale consiste nell’applicazione di una corrente elettrica galvanica (continua) attraverso la cute per stimolare direttamente il tessuto affetto attraverso un ago da agopuntura. La corrente all’interno del nostro corpo genera, reagendo con l’acqua, sostanze lesive come l’idrossido di sodio (NaOH) e l’acido cloridrico (HCl); queste sostanze inducono una reazione infiammatoria in grado di avviare un processo rigenerativo del tendine. La metodica eseguita in ecoguida permette di riparare il tessuto degenerato senza alterare le strutture sane vicine e con la massima precisione. Si è visto come l’elettrolisi percutanea possa indurre l’aumento di sostanze anti-infiammatorie come PPAR e VEGF responsabili della guarigione tendinea [1]. La metodica è estremamente recente ma presenta già diversi articoli a supporto della sua efficacia. Munoz et al nel 2014 dimostrano come dopo l’applicazione di EPTE@ (4-6 sedute) ed esercizi eccentrici , di 36 pazienti affetti da epicondilite cronica (dolore da almeno 3 mesi) nessuno presentava più dolore a 6 mesi e più del 50 % presentava miglioramenti significativi già dalle prime sedute[2]. La metodica risulta efficace anche nella riduzione del dolore nella tendinopatia cronica della cuffia dei rotatori della spalla soprattutto se abbinata all’ esercizio terapeutico[3]. Diversi studi hanno focalizzato la loro attenzione sull’efficacia dell’ Elettrolisi percutanea sulla tendinopatia achillea del ventre e rotulea, sempre associati ad esercizi eccentrici, dimostrando grande efficacia nel ridurre il dolore e migliorare la funzionalità nel breve e medio termine[4]. Possiamo dire che l’elettrolisi percutanea eseguita in ecoguida da personale Medico esperto, rappresenta una metodica valida e sicura nel trattamento delle tendinopatie (o tendiniti) croniche resistenti ad altri trattamenti.