Trocanterite : cause, sintomi e cura

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Cos’è la Trocanterite

La trocanterite (anche detta borsite trocanterica) è una condizione clinica frequente caratterizzata da dolore nella regione laterale dell’anca in corrispondenza del grande trocantere che causa anche impotenza funzionale e limitazione delle attività quotidiane. Il dolore può insorgere per una tendinopatia glutea a livello del piccolo, medio o grande gluteo o a livello di una delle borse sierose interposte tra i glutei, il femore e il tensore della fascia lata.

Il dolore laterale all’anca è un problema di frequente riscontro, che si presenta con una prevalenza del 17,6% negli adulti tra 50 e 80 anni e un incidenza annuale che arriva fino a 1,8 casi ogni 1000 adulti. Colpisce prevalentemente il sesso femminile con un rapporto 4:1 rispetto al sesso maschile. Negli ultimi anni si è diffuso il termine “sindrome dolorosa del grande trocantere” per descrivere una fonte di dolore nella regione trocanterica, che può derivare principalmente da patologie a carico dei tendini glutei, delle borse o del tensore della fascia lata.

Anche l’anca a scatto esterna può portare a trocanterite; In questo caso è possibili udire uno schiocco anche palpabile dovuto al conflitto tra tensore o tendine del grande gluteo, sopra il gran trocantere durante i movimenti di flesso-estensione dell’anca; lo “scatto” ripetuto può irritare la borsa e/o i tendini glutei e generare dolore laterale all’anca.

Quali sono le cause di trocanterite?

Riconosciamo alcuni fattori predisponenti e causali come:

  • Sesso femminile
  • Obesità
  • Coxa vara e bacino largo
  • Condizioni ormonali ( deficit estrogenico, ipotiroidismo, menopausa ecc) [1]
  • Minor forza muscolare
  • Attività ripetute come la corsa

Al contrario di quello che si è pensato per anni, ad oggi non è stata dimostrata un’associazione tra la discrepanza della lunghezza delle gambe e il rischio di sviluppare dolore laterale all’anca anche se il paziente va valutato globalmente e quindi anche le asimmetrie vanno osservate ed indagate.

Quali sono i sintomi della trocanterite?

Ci possono essere delle differenze sintomatologiche in base al tendine o borsa infiammata che ci troviamo davanti ma le caratteristiche più importanti sono:

  • Storia soggettiva di dolore laterale all’anca
  • Esordio insidioso, che si sviluppa nell’arco di settimane o mesi
  • Dolorabilità alla palpazione o al contatto per esempio di notte se si dorme in decubito laterale sul lato affetto
  • Difficoltà nel salire e scendere le scale, deambulare e accavallare le gambe da seduti
  • Il dolore può essere riferito sul trocantere e lungo la superficie laterale della coscia fino al ginocchio
  • Debolezza generale dei movimenti attivi di anca

Come si effettua la diagnosi di trocanterite?

La diagnosi si basa sulla ricerca e caratterizzazione anamnestica dei sintomi, su un accurato esame clinico in cui si andranno ad effettuare test ortopedici e neurologici specifici (es test di FADER-R, SLS- test monopodalico per 30 sec, esame della sensibilità ecc..) e sull’imaging.
In particolare nell’imaging il Gold standard è la risonanza magnetica senza mdc, ma possono risultare molto utili anche la radiografia (per la Diagnosi con patologie intra-articolari) e l’ecografia per indagare i tessuti molli (tendini e borse).

La diagnosi è fondamentale anche per escludere altre patologie che possono presentarsi in maniera simile come: la coxartrosi, il conflitto femoro acetabolare, la meralgia parestesica, la lombocruralgia, la lombosciatalgia, la lombalgia ecc.
Particolare attenzione va posta per escludere patologie gravi come algodistrofia e necrosi ossea, tumori alla testa del femore/bacino e le patologie reumatiche (vedi l’articolo Le 5 cause principali di dolore all’anca). In particolare può essere utile effettuare degli esami di laboratorio con indici infiammatori e anticorpale-immunitario per poter escludere le forme di artrite siero-negative tra cui la più frequente è la forma psoriasica.

Quali sono le cure più efficaci per la trocanterite?

Il trattamento di prima linea della trocanterite è di natura conservativa; la maggior parte dei pazienti risponde bene ad una combinazione di: modifica delle attività, gestione dei carichi, perdita di peso (se necessaria) ed esercizi [2].
Risulta utile consigliare ai pazienti di evitare posizioni con l’anca addotta, come stare in piedi “appoggiati su un’anca” o seduti con le ginocchia incrociate. Anche le “posture notturne” dovrebbero essere considerate evitando il decubito sul lato affetto e preferendo posizioni alternative, come sdraiarsi supini o in decubito laterale con un cuscino tra le ginocchia.

In fase acuta potranno essere assunti dei farmaci anti-infiammatori per bocca o procedere ad infiltrazioni ecoguidate con farmaci di vario tipo in modo da ottenere un effetto anti-infiammatorio, anti-dolorifico e rigenerativo dove necessario.
Sarà anche utile l’utilizzo di terapie fisiche strumentali come Laser, Tecar/ipertermia, ultrasuoni e soprattutto le Onde d’urto focali che possiedono moltissima letteratura a supporto [3].

La terapia manuale abbinata all’esercizio terapeutico sarà necessaria per ottenere dei risultati duraturi; tra gli esercizi più importanti ci sono quelli di rinforzo degli stabilizzatori del core ed in particolare del medio gluteo. Controverso invece è l’utilizzo dello stretching per il rischio di indurre trazioni eccessive che possano riesacerbare il dolore. L’intervento chirurgico viene preso in considerazione solo in casi selezionati dove il trattamento medico conservativo e riabilitativo non abbia ottenuto dei risultati significativi.

In conclusione:

  • La trocanterite è una patologia complessa che può portare dolore e limitazione delle attività quotidiane.
  • Un’accurata diagnosi può indirizzare il trattamento che deve sempre iniziare in maniera conservativa.
  • Infiltrazioni ecoguidate possono essere molto utili:Utilizzo spesso la prima infiltrazione con cortisonico e anestetico locale a scopo diagnostico-terapeutico. Successivamente in funzione della risposta ottenuta riduco progressivamente il cortisonico introducendo altri farmaci con effetti più rigenerativi (es: proloterapia).
  • Terapie fisiche come Onde d’urto, Laser e Tecar possono trovare ampio utilizzo.
  • L’esercizio terapeutico è fondamentale per avere risultati nel lungo termine.
  • La chirurgia va presa in considerazione solo se la via conservativa non dovesse dimostrarsi efficace.

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